6 SCATTI SUL TFS: RISPOSTE AI PENSIONATI

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6 SCATTI SUL TFS: Domande e Risposte


QUESTO ARTICOLO RIGUARDA IL PERSONALE POLIZIA di STATO, CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA e POLIZIA PENITENZIARIA

Polizia di StatoP.S.
carabinieriCC.
guardia di finanzaG.D.F.
Polizia PenitenziariaP.P.

Dopo l’accoglimento dei nostri ricorsi, molti dei nostri assistiti e non solo, ci hanno chiesto cosa bisogna fare per ottenere il ricalcolo del TFS con l’inclusione del beneficio dei 6 scatti stipendiali.

È opportuno distinguere tra chi è già assistito dal nostro Studio e chi invece è ancora indeciso sul da farsi.

Ipotesi A

Chi ci ha già conferito mandato difensivo deve solo attendere di essere notiziato via e-mail dal nostro Studio sullo stato del proprio procedimento.

Come già sapete provvediamo a fornire tutte le informazioni necessarie, ad esempio quantificando il beneficio ancor prima di agire in giudizio, ci occupiamo personalmente dello svolgimento dei vari adempimenti nonché di tutte le varie e numerose attività finalizzate a fare ottenere il ricalcolo della buonuscita.

Ipotesi B.

Chi è già in pensione e vuole ottenere il beneficio dei sei scatti ai fini del T.F.S.

Diversamente da quanto inizialmente suggerito agli albori della vicenda giudiziaria, oggi consigliamo agli interessati aventi diritto di non attendere i conteggi/prospetti di liquidazione del TFS da parte di I.N.P.S., perché pur in assenza di tale documentazione può essere comunque proposto innanzi al TAR un giudizio di accertamento della sussistenza dei requisiti di legge per l’applicazione dei 6 scatti sul TFS.

Molti credono che il ricalcolo della buonuscita per chi non ha presentato ricorso avverrà comunque dopo l’invio di una diffida stragiudiziale oppure d’ufficio in seguito ad un erroneamente supposto “effetto estensivo” delle Sentenze del Consiglio di Stato.

No! Niente di più sbagliato.

Per esperienza pregressa maturata nelle battaglie giudiziarie che hanno visto protagonista il nostro Studio nessuna applicazione automatica sarà disposta dall’INPS: il consiglio è dunque quello di presentare quanto prima il ricorso al Tar.

Infatti a seguito delle difese dell’Inps nei vari giudizi e dei paventati rischi di “collasso” per l’eccessivo gravare del comparto sulle casse dell’ente, il rischio concreto, per chi resta in fiduciosa attesa degli eventi, è quello di essere penalizzati dalla sempre possibile adozione di una norma di interpretazione autentica (e quindi retroattiva) che escluda o limiti espressamente l’applicazione dei 6 scatti sul TFS per gli appartenenti alla forze di polizia a ordinamento civile e militare, che sono andati in congedo a domanda con 55 anni di età e 35 di contributi. L’effetto di una tale modifica legislativa vanificherebbe i risultati sino ad oggi raggiunti in sede giudiziaria, salvaguardando solo i destinatari di sentenze passate in giudicato alla data di entrata in vigore della legge.

Chi fosse interessato a proporre il ricorso con il nostro Studio in forma individuale o collettiva potrà contattarci scrivendo a chessapensionimilitari@gmail.com.

Alcuni dei nostri ricorrenti sono già stati riliquidati dopo la sentenza di primo grado del TAR ed altri ancora hanno ottenuto la condanna dell’Inps alla rifusione delle spese legali.

I diritti sono di tutti ma se solo alcuni li esercitano rischiano di trasformarsi in privilegi.


* * *

Arezzo – 12 Maggio 2023

Avv. Chiara Chessa – Avv. Eleonora Barbini

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Per Informazioni e Ricorsi

Contattare Avvocato Guido Chessa
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